La storia di Caravaggio raccontata dal Grande Ambasciatore Emeritus Unesco Ray Bondin – Grazie
Una cosa straordinaria e assolutamente da non perdere, che si trova nella Cattedrale di San Giovanni, è la Cappella Caravaggio. La Cappella nasce dall’esigenza dei Cavalieri di Malta di avere per loro un luogo in cui pregare e quindi viene aggiunta dopo la costituzione della Cattedrale. Infatti si nota anche uno stile architettonico molto diverso. Qui il soffitto è scolpito a mano e porta i dipinti di Mattia Preti. Nel 1607 arriva il Caravaggio a Malta e arriva come fuggitivo dopo aver vissuto a Roma e poi Napoli. Proprio a Napoli soggiornò presso una famiglia benestante che non volendo avere la responsabilità di ospitare il fuggitivo, decise di appoggiarsi a Malta e chiedere l’aiuto dei Cavalieri. Spedito a Malta si dice che Michelangelo Merisi, detto i Caravaggio abbia pagato con questo quadro, la Decollazione di San Giovanni Battista, l’entrata nell’Ordine dei Cavalieri. Fino alla fine del 1950 i maltesi non sapevano ci fosse la firma del Caravaggio su questo quadro. Ma quando venne portato a Roma per essere restaurato, si trovò la firma del Caravaggio, qui segnato con “Fra da Michela”. Si pensa che questa firma “frettolosa” fu dovuta alla sua condizione di fuggitivo a Malta.
La conclusione della storia del Caravaggio la sappiamo, dopo Malta Caravaggio andò in Sicilia e poi a Portoercole, dove recenti studi indicano che venne assassinato, e non che morì di morte naturale come prima si pensava. Quello che non sappiamo è che dopo soli tre mesi dal completamento dell’opera, Caravaggio fu richiamato dall’Ordine dei Cavalieri di Malta per essere tolto dall’Ordine appunto.
Con grande orgoglio 4ward360 vi racconta la bellissima esperienza vissuta a La Valletta (Malta) per contribuire attivamente alla Protezione per la Conservazione della prestigiosissima pavimentazione e non solo…..
Grazie al Dott. Ray Bondin che ha lanciato sos per la pavimentazione in pericolo all’interno della Cattedrale di La Valletta.
La Cattedrale di Malta a La Valletta si chiama Cattedrale di San Giovanni. Da fuori pare non sia niente di che, ma fidatevi, è solo entrando che scoprirete il vero gioiellino che si trova all’interno. Una meraviglia di chiesa che è stata iniziata nel 1571 e ci sono voluti solo 6 anni per finirne l’esterno, ad opera di Gerolamo Cassar. Lo stile originale della Chiesa è quello rinascimentale. Nonostante tutto, chi lavorò di più all’interno di questa chiesa, fu un siciliano, un italiano di nome Mattia Preti, che lavorò per l’Ordine dei Cavalieri di Malta dai suoi 30 agli 80 anni, praticamente una vita intera.
L’Ordine dei Cavalieri di Malta fu fondato da italiani in primis, ma poi nobili da tutta Europa vollero farne parte e questa chiesa ne è la testimonianza. In ogni cappella infatti si trova una lingua dell’ordine e uno stemma diverso, inoltre i Gran Maestri che qui sono sepolti, si trovano nelle cappelle delle nazioni da cui provengono. Prima di arrivare a Malta i cavalieri si trovavano a Rodi, dove rimasero fino al 1523. Dopo di che furono costretti a lasciare Rodi e per sette anni girarono l’Europa in cerca di una nuova casa. Carlo v negli anni ’30 del 1500, offre a loro l’Isola si Malta. Il tributo annuale di vassallaggio per l’isola di Malta era un singolo falcone maltese, che essi dovevano dare nel giorno del primo novembre. I Cavalieri accettarono con l’idea che poi sarebbero tornati a Rodi, tanto che non costruirono niente sull’isola per i primi 45 anni.
4ward360 rappresenta un punto di riferimento per molte articolazioni in cui si declina il settore dei Beni Culturali ed, in particolare, per l’applicazione delle nano-tecnologie e nano-scienze in:
Avanzate metodiche di studio chimico-fisico-morfologico e strutturale.
Progettazione, sintesi e validazione di materiali innovativi eco-compatibili.
Sviluppo di metodi per la conservazione.
4ward360 si concretizza nell’impiego di innovativi metodi di indagine a livello micro e nanoscopico di materiali di differente natura (metalli, ceramiche, legno, vetri e cristalli, lapidei naturali o artificiali e carta); nell’identificazione dei meccanismi che producono degrado; nello sviluppo di tecnologie innovative e nella progettazione e sintesi di materiali per la conservazione. La peculiarità dei manufatti da conservare(generalmente di elevato valore) impone trattamenti non invasivi e raramente – solo quando indispensabili – microinvasivi.
Caratteristiche
Eccezionali proprietà idrofobiche che si estendono in profondità (diversi millimetri all’interno del materiale protetto)
Ottima facilità di pulizia dei depositi derivati da inquinamento atmosferico
Partendo da analisi non distruttive o non invasive, effettuate tramite strumentazioni a sonda focalizzata, nelle più moderne evoluzioni tecnologiche, i dati sono elaborati in maniera diversa per poter affrontare problematiche di varia natura, che tipicamente competono all’archeometria (studi di provenienza, datazione, competenze artistiche e tecnologiche, circolazione di conoscenze, avanzamento tecnologico e relazioni commerciali nell’antichità) e alla diagnostica conservativa (definizione dello stato di conservazione per la proposizione di adeguati interventi conservativi; valutazione dell’efficacia e validazione dei materiali nanostrutturati per la conservazione, monitoraggio del microclima, degli ambienti museali e dei siti archeologici). Una linea di ricerca è dedicata all’Identificazione dei parametri tecnologici di processo e alla ricostruzione delle antiche tecniche di produzione dei beni culturali.
Vantaggi
Fornisce un’eccellente protezione contro i danni causati dagli agenti atmosferici
Evita la formazione di salnitro, efflorescenze, muffe, licheni e funghi
Impedisce l’infiltrazione dei contaminanti all’interno della porosità della superficie
Ottime proprietà idrofobiche
Asciuga a temperatura ambiente
Resiste al lavaggio a pressione (50 – 60 bar)
Resiste alle alte temperature
E’ stabile ai raggi UV
Ha un’assoluta resistenza al gelo
Facilità di pulizia e una durata più lunga della superficie grazie ai cicli di pulizia ridotti
La penetrazione profonda permette un’alta resistenza contro il gelo-disgelo ed evita le rotture da ghiaccio
E’ privo di solventi ed è inodore
Conservativo
Eccezionali proprietà idrofobiche che si estendono in profondità (diversi millimetri all’interno del materiale protetto)
Ottima facilità di pulizia dei depositi derivati da inquinamento atmosferico
4ward360 attiva per la conservazione della storia.
L’umidità di Risalita è un problema esistente non risolvibile con i metodi tradizionali, oggi grazie alla deumidificazione elettrofisica possiamo affermare che tutto è risolto ! Questa tecnologia genera un campo elettromagnetico all’interno delle murature e interagisce con le molecole dell’acqua impedendone la risalita.
4ward360 portabandiera dell’innovazione, comincia la crociata al Restauro per poi arrivare dritti alla conservazione.
Approderemo con un impianto totalmente nuovo ed innovativo, la vera svolta sarà l’efficienza e la professionalità.
Nuove prospettive e nuove visioni si intravedono nel campo del Restauro e nella Conservazione, seguiteci perchè la vera Soluzione inizia da oggi con 4ward360.
Tutto ha diritto ad essere conservato….4ward360 non si fa mancare nulla!
Nella mia vita, mi sono sempre chiesta come sono state costruite le piramidi e soprattutto cosa c’era davvero dentro ad ognuno di esse.
Ora mi ritrovo ad ammirare questi tesoro da vicino, un privilegio davvero per pochi.
Tornati da Malta, dove abbiamo eseguito una campionatura molto importante, ci siamo ritrovati in ufficio a guardarci negli occhi ed esclamare…non è possibile!
Dopo qualche ora ed un buon caffè per riprenderci dello smarrimento dovuto alla mail ricevuta, cominciamo a fare un paio di telefonate, per accertarci della veridicità di quanto ricevuto.
Nanotecnologie per la conservazione dei beni culturali
L’applicazione delle nano-scienze e nanotecnologie e la predisposizione di nuovi materiali nano-strutturati o mono-funzionali e dispositivi molecolari, supra-molecolari o nanometrici per la diagnostica, la conservazione, il monitoraggio e la manutenzione del patrimonio culturale a diversa tipologia materia (dipinti su tela/tavola, dipinti murali, vetri, ceramica, materiale lapideo, etc.) sono stati oggetto di un intenso studio scientifico da parte del gruppo operante all’interno dell’istituto, grazie ad un’azienda, raggiungendo indubbi e qualificanti risultati scientifici nei seguenti settori: – caratterizzazione dei materiali costitutivi e della loro provenienza per manufatti quali mosaici, vetri, ceramiche, dipinti, metalli, lapidei, superfici dell’edilizia storica, moderna e contemporanea, mediante la messa a punto di metodologie di microscopia elettronica SEM-TEM, diffrattometria elettronica (EBSD) e spettroscopiche (IR,NMR, Raman) per la caratterizzazione di nanoparticelle responsabili delle diverse proprietà (ottiche, meccaniche, termiche delle matrici studiate), e delle tecniche di esecuzione – valutazione dello stato di conservazione dei manufatti e dell’efficienza dei trattamenti conservativi, con particolare riferimento ai meccanismi di degrado, sviluppando nel contempo procedure di monitoraggio e manutenzione preventiva – sintesi e sperimentazione di prodotti innovativi per la conservazione. In particolare sono stati testati con successo alcolati a diversa nuclearità e loro trasformazione nel substrato e geopolimeri a diversa composizione. – sviluppo di trattamenti conservativi – metodi di pulitura, consolidamento e trattamenti di superfici finalizzati – con particolare attenzione all’uso di sostanze e/o metodologie a basso impatto ambientale, ad esempio pulitura con nanocontainers in solvente acquoso, criosabbiatura. -Direzione della rivista internazionale Journal Cultural Heritage, intesa come punto di riferimento per la elaborazione e la condivisione delle metodologie e tecnologie innovative per i Beni Culturali.
La nostra Missione è la Conservazione e valorizzazione dei Beni Culturali, rispondere all’esigenza, sempre più avvertita a livello nazionale e internazionale, di materiali Nanotecnologici esclusivamente innovativi e BIO per una prospettiva moderna della tutela, conservazione e valorizzazione del nostro patrimonio.
Tutela: definizioni e concetti nel Codice dei beni culturali e del paesaggio
In conformità con l’articolo 9 della Costituzione (“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”), il Codice dei beni culturali e del paesaggioha fissato i concetti guida relativi al pensiero e alle attività sul patrimonio culturale italiano.
Tutela La tutela è ogni attività diretta a riconoscere, proteggere e conservare un bene del nostro patrimonio culturale affinché possa essere offerto alla conoscenza e al godimento collettivi. Si esplica pertanto in:
riconoscimento, tramite il procedimento di verifica o dichiarazione dell’interesse culturale di un bene, a seconda della sua natura proprietaria;
protezione;
conservazione.
Conservazione La conservazione è ogni attività svolta con lo scopo di mantenere l’integrità, l’identità e l’efficienza funzionale di un bene culturale, in maniera coerente, programmata e coordinata. Si esplica pertanto in:
studio, inteso come conoscenza approfondita del bene culturale;
prevenzione, intesa come limitazione delle situazioni di rischio connesse al bene culturale nel suo contesto;
manutenzione, intesa come intervento finalizzato al controllo delle condizioni del bene culturale per mantenerlo nel tempo;
restauro, inteso come intervento diretto su un bene culturale per recuperarne l’integrità materiale.
Valorizzazione La valorizzazione è ogni attività diretta a migliorare le condizioni di conoscenza e di conservazione del patrimonio culturale e ad incrementarne la fruizione pubblica, così da trasmettere i valori di cui tale patrimonio è portatore. La tutela è di competenza esclusiva dello Stato, che detta le norme ed emana i provvedimenti amministrativi necessari per garantirla; la valorizzazione è svolta in maniera concorrente tra Stato e regione, e prevede anche la partecipazione di soggetti privati.
Dal Codice dei beni culturali e del paesaggio (Decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42)
Articolo 1. Principi […] 2. La tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale concorrono a preservare la memoria della comunità nazionale e del suo territorio e a promuovere lo sviluppo della cultura. 3. Lo Stato, le regioni, le città metropolitane, le province e i comuni assicurano e sostengono la conservazione del patrimonio culturale e ne favoriscono la pubblica fruizione e la valorizzazione. 4. Gli altri soggetti pubblici, nello svolgimento della loro attività, assicurano la conservazione e la pubblica fruizione del loro patrimonio culturale. 5. I privati proprietari, possessori o detentori di beni appartenenti al patrimonio culturale, ivi compresi gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, sono tenuti a garantirne la conservazione. 6. Le attività concernenti la conservazione, la fruizione e la valorizzazione del patrimonio culturale indicate ai commi 3, 4 e 5 sono svolte in conformità alla normativa di tutela.
Articolo 3. Tutela del patrimonio culturale 1. La tutela consiste nell’esercizio delle funzioni e nella disciplina delle attività dirette, sulla base di un’adeguata attività conoscitiva, ad individuare i beni costituenti il patrimonio culturale ed a garantirne la protezione e la conservazione per fini di pubblica fruizione. 2. L’esercizio delle funzioni di tutela si esplica anche attraverso provvedimenti volti a conformare e regolare diritti e comportamenti inerenti al patrimonio culturale.
Articolo 6. Valorizzazione del patrimonio culturale 1. La valorizzazione consiste nell’esercizio delle funzioni e nella disciplina delle attività dirette a promuovere la conoscenza del patrimonio culturale e ad assicurare le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione pubblica del patrimonio stesso, anche da parte delle persone diversamente abili, al fine di promuovere lo sviluppo della cultura. Essa comprende anche la promozione ed il sostegno degli interventi di conservazione del patrimonio culturale. In riferimento al paesaggio, la valorizzazione comprende altresì la riqualificazione degli immobili e delle aree sottoposti a tutela compromessi o degradati, ovvero la realizzazione di nuovi valori paesaggistici coerenti ed integrati. 2. La valorizzazione è attuata in forme compatibili con la tutela e tali da non pregiudicarne le esigenze. 3. La Repubblica favorisce e sostiene la partecipazione dei soggetti privati, singoli o associati, alla valorizzazione del patrimonio culturale.
Articolo 29. Conservazione 1. La conservazione del patrimonio culturale è assicurata mediante una coerente, coordinata e programmata attività di studio, prevenzione, manutenzione e restauro. 2. Per prevenzione si intende il complesso delle attività idonee a limitare le situazioni di rischio connesse al bene culturale nel suo contesto. 3. Per manutenzione si intende il complesso delle attività e degli interventi destinati al controllo delle condizioni del bene culturale e al mantenimento dell’integrità, dell’efficienza funzionale e dell’identità del bene e delle sue parti. 4. Per restauro si intende l’intervento diretto sul bene attraverso un complesso di operazioni finalizzate all’integrità materiale ed al recupero del bene medesimo, alla protezione ed alla trasmissione dei suoi valori culturali. Nel caso di beni immobili situati nelle zone dichiarate a rischio sismico in base alla normativa vigente, il restauro comprende l’intervento di miglioramento strutturale. 5. Il Ministero definisce, anche con il concorso delle regioni e con la collaborazione delle università e degli istituti di ricerca competenti, linee di indirizzo, norme tecniche, criteri e modelli di intervento in materia di conservazione dei beni culturali.
Ray Bondin propone l’intervento di un’azienda specializzata di Milano: “È pronta a farlo gratuitamente solo attraverso l’uso della nanotecnologie che sono la migliore tecnica in assoluto per preservare i beni culturali
Solo attraverso l’uso delle nanotecnologie che sono la migliore tecnica in assoluto per preservare i beni culturali, si potrà operare al meglio sulla statua di Sant’Oronzo che è un’opera di notevole importanza in un contesto come quello di Lecce, città barocca già patrimonio dell’umanità, dove sono molte le opere da tutelare”.
Ray Bondin, ambasciatore emerito dell’Unesco
A dirlo Ray Bondin, ambasciatore emerito dell’Unesco, annunciando che un’azienda di Milano la “4ward360” è disponibile ad applicare gratis queste nuove tecnologie nell’ultima parte del restauro della statua. “Le lamelle di rame – prosegue Bondin – presenti nell’opera soffrono molto gli agenti atmosferici, la soluzione che sto proponendo è la migliore in assoluto perché conserva la statua senza alterarne l’originalità: questo è l’aspetto più positivo di questa tecnologia che salva il nostro patrimonio culturale, senza però modificarlo”.
L’architetto Maurizio De Vito, responsabile scientifico e tecnico di 4ward360
L’architetto Maurizio De Vito, responsabile scientifico e tecnico di 4ward360 sottolinea: “Le nanotecnologie potrebbero intervenire con trattamenti idonei per conservare al meglio l’opera. Questo anche perché la statua rappresenta l’identità di Lecce e sarebbe opportuno tutelarla adeguatamente. Provengo dalla Scuola di restauro di Firenze e, d’accordo con i vertici di 4ward360, abbiamo pensato di aprire una sede in Puglia, perché qui è necessario operare per il recupero di molti beni come ad esempio la pietra leccese, gli edifici barocchi, le masserie, i palazzi baronali, le torri costiere o i fregi in marmo e i tanti elementi in legno nelle chiese. Speriamo che le istituzioni comprendano il valore di queste applicazioni tecniche e scommettano su queste innovazioni per preservare i beni culturali”.
Franco Fazzio, restauratore e componente del comitato scientifico di 4ward360 che ha studiato all’ISCR
Dello stesso parere Franco Fazzio, restauratore e componente del comitato scientifico di 4ward360 che ha studiato all’ISCR (Istituto superiore per la conservazione e il restauro di Roma), che ribadisce: “I vantaggi di applicare ad un restauro le nanotecnologie sono molteplici, innanzitutto perché a differenza di altre tecniche non impediscono all’elemento da conservare di mantenere la propria porosità e la lasciano traspirare, garantendo le caratteristiche della materia trattata. Lo sviluppo e la ricerca di nuovi nanomateriali è in continua evoluzione per la vastissima gamma di applicazioni in cui questi possono essere impiegati, come sono in grande evoluzione le tecnologie per la loro produzione.
Sabrina Zuccalà, Fondatore “4ward360”
L’alto interesse rivolto verso queste tecniche è dovuto alle particolari proprietà chimico fisiche che queste presentano a causa dell’aumento dell’area specifica e agli effetti quantistici in essi presenti; siamo alla ricerca di un metodo di produzione che sia applicabile su larga scala ed economicamente conveniente”. Senza trascurare un altro elemento importante come l’occupazione come spiega Sabrina Zuccalà, responsabile tecnologico e amministratore delegato della “4ward360”, che afferma: “Sviluppare queste nuove tecnologie nel restauro potrebbe creare molti posti di lavoro in una Regione come la Puglia che ha molteplici Beni Culturali da preservare, puntando così sul turismo culturale. Potrebbero essere tanti gli occupati nel settore del restauro conservativo con l’utilizzo delle nanotecnologie, abbiamo bisogno di giovani che vogliono investire in formazione per essere protagonisti del loro futuro e di quello della loro terra”.
europarlamentare Lara Comi
Entusiasta anche l’europarlamentare Lara Comi che evidenzia “le soluzioni innovative e l’impatto che queste nanotecnologie hanno nell’ambiente”, spiegando l’impegno intrapreso dalla Comunità Europea sul tema delle norme che regolano i principi sulla tutela del paesaggio. “Queste tecnologie – afferma- rispettano l’ambiente e hanno impatto zero quindi sono adatte per essere utilizzate in molteplici applicazioni, in linea con le normative europee. La proposta della 4ward360 per la statua di Sant’Oronzo può essere da stimolo per le amministrazioni della Regione Puglia per tutelare e valorizzare il proprio patrimonio culturale. Siamo da sempre vicini alle aziende del Made in Italy, che non sono seconde a nessuno per competenza e innovazione”.
Monsignor Jean Marie Gervais, Prefetto Coadiutore del Capitolo Vaticano e Presidente dell’associazione di promozione delle Arti Tota Pulchra,
Anche Monsignor Jean Marie Gervais, Prefetto Coadiutore del Capitolo Vaticano e Presidente dell’associazione di promozione delle Arti Tota Pulchra, profondo estimatore delle tecnologie applicate all’Arte commenta: “Sono convinto che l’utilizzo delle nanotecnologie, di cui Sabrina Zuccalà è una vera pioniera, se vengono applicate per studiare, gestire e conservare l’immenso patrimonio artistico, storico e culturale di cui è fecondo il nostro Paese, possono contribuire a ridare una nuova luce, una nuova identità a molte opere d’arte in evidente stato di abbandono. I nano materiali nei prossimi anni assumeranno un’importanza fondamentale nella gestione dei beni culturali”.
Oggi 4ward360 ha eseguito questo trattamento a Milano
Noi lo condividiamo con voi.
I trattamenti protettivi in nanotecnologia stanno conquistando uno spazio sempre più importante nell’evoluzione del settore edilizio offrendo approcci del tutto nuovi e altamente prestazionali nelle nuove realizzazioni, nella riqualificazione del costruito e nel campo del restauro e della conservazione delle superfici materiche.
Principali vantaggi ottenibili sulle superfici in edilizia con l’applicazione delle nanotecnologie:
Le superfici trattate acquistano sorprendenti proprietà idro e oleo repellenti impedendo all’acqua e ai contaminanti di infiltrarsi;
Estrema facilità di pulizia riducendo il numero degli interventi con conseguente abbattimento dei costi di esercizio;
Protezione dalla proliferazione dei batteri con conseguente impossibilità di formazione di muffe, muschi e funghi;
Resistenza al gelo con evidente protezione dai danni provocati dal ghiaccio;
Miglioramento della resistenza meccanica e usura dovuta all’abrasione;
Resistenza ai raggi UV.
I trattamenti protettivi nanotecnologici formulati da 4ward360 sono al 100% biologici, ecocompatibili e atossici in direzione dell’edilizia ecosostenibile in quanto privi di solventi e sostanze chimiche nocive nel rispetto dell’ecosistema.
Il trattamento protettivo nanotecnologico è invisibile, non filmogeno: le nanoparticelle si auto-organizzano con la superficie di applicazione creando un reticolo tridimensionale su scala nanometrica, rendendola del tutto inattaccabile da parte di agenti contaminanti esterni quali calcare, sporco, smog, muffe, graffiti.
[14:41, 7/12/2018] Gianluca Rossellini Amsa: VATICANO. LE NANOTECNOLOGIE PER RESTAURO DI OPERE D’ARTE E CHIESE
EVENTO “TOTA PULCHRA ES MARIA 2018”, AL PALAZZO DELLA CANCELLERIA APOSTOLICA
(DIRE) Roma, 7 dic. – “Le nanotecnologie per preservare alcune delle splendide opere d’arte e i tanti inestimabili beni culturali presenti all’interno delle Chiese. Siamo certi che
questa innovativa tecnologia, rappresenti, ogni giorno di più, la soluzione più efficace e meno invasiva”. A dirlo Sabrina Zuccala’ studiosa di nanotecnologie, partecipando all’evento
“Tota Pulchra es Maria 2018” che si e’ svolto al Palazzo della Cancelleria Apostolica in Vaticano. L’iniziativa e’ stata organizzata dall’associazione Tota Pulchra.
Sabrina Zuccala’ eseguito restauri conservativi di beni culturali già patrimonio dell’Unesco come l’Esercito di Terracotta in Cina e il primo esempio d’intervento al mondo su un relitto navale romano risalente al III secolo A.C. rinvenuto nei fondali delle acque di Marausa in Sicilia.
Oltre alla presentazione di un arazzo, che riproduce il logo dell’associazione e il prezioso paramento liturgico dedicato a Maria, e’ stata presentata l’anteprima della mostra del Prof. Alan Pascuzzi, artista e scultore italo-americano, che utilizza magistralmente le antiche tecniche artistiche fiorentine dell’Umanesimo e del Rinascimento. Pascuzzi ha esposto 10 sculture raffiguranti la Vergine Madre e il bambin Gesu’.
Hanno partecipato all’incontro, tra gli altri Jean Marie Gervais (Presidente dell’Associazione nonche’ Prefetto Coadiutore del Capitolo Vaticano); Patrick Depin, artista e ideatore del logo Tota Pulchra; il Prof. Danilo Moncada Zarbo di Monforte (socio
onorario della Tota Pulchra); Maria Teresa Muñoz Guille’n (Direttrice dell’Atelier Nacional de Tapices); il Dott. Agostino Riccardi (cultore di Storia dell’arte).
Durante l’evento Sabrina Zuccala’ e Massimo Cavaleri, che studiano nanomateriali, hanno illustrato i tanti vantaggi delle Nanotecnologie nell’arte.
“Siamo molto orgogliosi – hanno detto Zuccala’ e Cavaleri – dell’opportunità di partecipare attivamente a questo evento – ringraziamo Mons. Jean-Maria Gervais, Valerio Monda, e lo scultore Alan Pascuzzi.
Siamo felici di poter ammirare da vicino la “Sala dei Vasari” riconosciuta in tutto il mondo per la sua bellezza. La presenza delle opere di Alan Pascuzzi, inoltre ci ha permesso di spiegare come salvaguardare le superfici delle statue attraverso i nanomateriali. Abbiamo offerto la nostra collaborazione anche al noto artista per conservare al meglio le sue sculture. Il riconoscimento del nostro lavoro da parte di Pascuzzi e dei rappresentanti del Vaticano, ci fornisce la giusta motivazione per proseguire nello studio, nella ricerca e nella conseguente produzione di nanomateriali. Siamo certi di trovare all’interno dello stato Vaticano, le giuste sensibilità’ per evitare che
alcune opere d’arte, patrimonio dell’ umanità’, perdano la loro identità’ con processi di ammaloramento. L’innovazione delle nanotecnologie incontra l’arte e nel futuro sara’ sempre di piu’ protagonista nei procedimenti di restauro in quanto in grado di arrestare il degrado materico mantenendo inalterate nel tempo le condizioni di conservazione”.
(Com/Rai/ Dire)
14:35 07-12-18