Cappella di Caravaggio nella Cattedrale di San Giovanni – Malta – La Valletta.

La storia di Caravaggio raccontata dal Grande Ambasciatore Emeritus Unesco Ray Bondin – Grazie

Una cosa straordinaria e assolutamente da non perdere, che si trova nella Cattedrale di San Giovanni, è la Cappella Caravaggio. La Cappella nasce dall’esigenza dei Cavalieri di Malta di avere per loro un luogo in cui pregare e quindi viene aggiunta dopo la costituzione della Cattedrale. Infatti si nota anche uno stile architettonico molto diverso. Qui il soffitto è scolpito a mano e porta i dipinti di Mattia Preti. Nel 1607 arriva il Caravaggio a Malta e arriva come fuggitivo dopo aver vissuto a Roma e poi Napoli. Proprio a Napoli soggiornò presso una famiglia benestante che non volendo avere la responsabilità di ospitare il fuggitivo, decise di appoggiarsi a Malta e chiedere l’aiuto dei Cavalieri. Spedito a Malta si dice che Michelangelo Merisi, detto i Caravaggio abbia pagato con questo quadro, la Decollazione di San Giovanni Battista, l’entrata nell’Ordine dei Cavalieri. Fino alla fine del 1950 i maltesi non sapevano ci fosse la firma del Caravaggio su questo quadro. Ma quando venne portato a Roma per essere restaurato, si trovò la firma del Caravaggio, qui segnato con “Fra da Michela”. Si pensa che questa firma “frettolosa” fu dovuta alla sua condizione di fuggitivo a Malta.

La conclusione della storia del Caravaggio la sappiamo, dopo Malta Caravaggio andò in Sicilia e poi a Portoercole, dove recenti studi indicano che venne assassinato, e non che morì di morte naturale come prima si pensava. Quello che non sappiamo è che dopo soli tre mesi dal completamento dell’opera, Caravaggio fu richiamato dall’Ordine dei Cavalieri di Malta per essere tolto dall’Ordine appunto.

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Malta: Cattedrale di San Giovanni – La Valletta

Con grande orgoglio 4ward360 vi racconta la bellissima esperienza vissuta a La Valletta (Malta) per contribuire attivamente alla Protezione per la Conservazione della prestigiosissima pavimentazione e non solo…..

Grazie al Dott. Ray Bondin che ha lanciato sos per la pavimentazione in pericolo all’interno della Cattedrale di La Valletta.

La Cattedrale di Malta a La Valletta si chiama Cattedrale di San Giovanni. Da fuori pare non sia niente di che, ma fidatevi, è solo entrando che scoprirete il vero gioiellino che si trova all’interno. Una meraviglia di chiesa che è stata iniziata nel 1571 e ci sono voluti solo 6 anni per finirne l’esterno, ad opera di Gerolamo Cassar. Lo stile originale della Chiesa è quello rinascimentale. Nonostante tutto, chi lavorò di più all’interno di questa chiesa, fu un siciliano, un italiano di nome Mattia Preti, che lavorò per l’Ordine dei Cavalieri di Malta dai suoi 30 agli 80 anni, praticamente una vita intera.

L’Ordine dei Cavalieri di Malta fu fondato da italiani in primis, ma poi nobili da tutta Europa vollero farne parte e questa chiesa ne è la testimonianza. In ogni cappella infatti si trova una lingua dell’ordine e uno stemma diverso, inoltre i Gran Maestri che qui sono sepolti, si trovano nelle cappelle delle nazioni da cui provengono. Prima di arrivare a Malta i cavalieri si trovavano a Rodi, dove rimasero fino al 1523. Dopo di che furono costretti a lasciare Rodi e per sette anni girarono l’Europa in cerca di una nuova casa. Carlo v negli anni ’30 del 1500, offre a loro l’Isola si Malta. Il tributo annuale di vassallaggio per l’isola di Malta era un singolo falcone maltese, che essi dovevano dare nel giorno del primo novembre. I Cavalieri accettarono con l’idea che poi sarebbero tornati a Rodi, tanto che non costruirono niente sull’isola per i primi 45 anni.

Innovazione ha sede a Milano

Nanotecnologia per la Conservazione

4ward360 rappresenta un punto di riferimento per molte articolazioni in cui si declina il settore dei Beni Culturali ed, in particolare, per l’applicazione delle nano-tecnologie e nano-scienze in:

  • Avanzate metodiche di studio chimico-fisico-morfologico e strutturale.
  • Progettazione, sintesi e validazione di materiali innovativi eco-compatibili.
  • Sviluppo di metodi per la conservazione.

4ward360 si concretizza nell’impiego di innovativi metodi di indagine a livello micro e nanoscopico di materiali di differente natura (metalli, ceramiche, legno, vetri e cristalli, lapidei naturali o artificiali e carta); nell’identificazione dei meccanismi che producono degrado; nello sviluppo di tecnologie innovative e nella progettazione e sintesi di materiali per la conservazione. La peculiarità dei manufatti da conservare(generalmente di elevato valore) impone trattamenti non invasivi e raramente – solo quando indispensabili – microinvasivi.

Caratteristiche

  • Eccezionali proprietà idrofobiche che si estendono in profondità (diversi millimetri all’interno del materiale protetto)
  • Ottima facilità di pulizia dei depositi derivati da inquinamento atmosferico

Partendo da analisi non distruttive o non invasive, effettuate tramite strumentazioni a sonda focalizzata, nelle più moderne evoluzioni tecnologiche, i dati sono elaborati in maniera diversa per poter affrontare problematiche di varia natura, che tipicamente competono all’archeometria (studi di provenienza, datazione, competenze artistiche e tecnologiche, circolazione di conoscenze, avanzamento tecnologico e relazioni commerciali nell’antichità) e alla diagnostica conservativa (definizione dello stato di conservazione per la proposizione di adeguati interventi conservativi; valutazione dell’efficacia e validazione dei materiali nanostrutturati per la conservazione, monitoraggio del microclima, degli ambienti museali e dei siti archeologici). Una linea di ricerca è dedicata all’Identificazione dei parametri tecnologici di processo e alla ricostruzione delle antiche tecniche di produzione dei beni culturali.

Vantaggi

  • Fornisce un’eccellente protezione contro i danni causati dagli agenti atmosferici
  • Evita la formazione di salnitro, efflorescenze, muffe, licheni e funghi
  • Impedisce l’infiltrazione dei contaminanti all’interno della porosità della superficie
  • Ottime proprietà idrofobiche
  • Asciuga a temperatura ambiente
  • Resiste al lavaggio a pressione (50 – 60 bar)
  • Resiste alle alte temperature
  • E’ stabile ai raggi UV
  • Ha un’assoluta resistenza al gelo
  • Facilità di pulizia e una durata più lunga della superficie grazie ai cicli di pulizia ridotti
  • La penetrazione profonda permette un’alta resistenza contro il gelo-disgelo ed evita le rotture da ghiaccio
  • E’ privo di solventi ed è inodore
  • Conservativo
  • Eccezionali proprietà idrofobiche che si estendono in profondità (diversi millimetri all’interno del materiale protetto)
  • Ottima facilità di pulizia dei depositi derivati da inquinamento atmosferico